GIOVANNA CARNINO

Dopo le proiezioni alla Camera dei Deputati (alla presenza del presidente Bertinotti), al Parlamento Europeo di Strasburgo e sugli schermi di numerose città italiane (tra cui Roma con il ministro Damiano e i segretari sindacali Epifani, Bonanni, Angeletti), arriva finalmente a Torino “Morire di Lavoro”, il documentario di Daniele Segre sulle morti bianche nei cantieri italiani. Il film si proietta martedì 22 aprile, alle 20,30, al cinema Massimo, sala Uno, in via Verdi 18.
Suona la sveglia, ci si alza dal letto, si esce di casa che è ancora buio, si torna che è buio di nuovo. Portare a casa lo stipendio, mantenere la famiglia ma anche saper fare, riconoscersi, sapere chi si e. E' il lavoro: fatica quotidiana e realizzazione di sé. Valore che ci insegnano fin da bambini. Ma quando a casa non si torna, volati da un'impalcatura, schiacciati da una pressa, arsi vivi da una fiammata, i conti non tornano più: perché si dovrebbe lavorare per vivere. Ci hanno insegnato. Il film del cineasta piemontese racconta questo: il problema della sicurezza in un settore, quello edile, dove lavoro nero e caporalato spadroneggiano; la morte che arriva dove non dovrebbe; ma anche l'orgoglio del capomastro, dell'apprendista, del muratore. A parlare sono gli operai, i parenti di chi non c’è più e, fuori campo, le voci dei morti che si intrecciano a quelle dei vivi per dare la loro versione della storia. Non si sciorinano dati, né si fanno polemiche ma si denuncia con la semplicità della testimonianza l'insicurezza e il rischio quotidiano del cantiere. Lo stile é scabro e asciutto: interviste faccia a faccia, con camera fissa, vicinissima al volto delle persone. Perché quegli operai che lavorano e muoiono e di cui si sente ogni tanto distrattamente la notizia al telegiornale, non sono dati da statistica ma persone “vere”, con progetti, ambizioni, amori, preoccupazioni.
Iniziato a girare già nel giugno 2007, prima quindi del rogo Thyssen-Krupp che ha riacceso l'interesse mediatico sulle morti bianche, “Morire di Lavoro” dà voce ad una realtà che esiste da sempre e che estemporanei sdegni televisivi o fuggevoli proclami politici non hanno, fino ad ora, cambiato. Nel 2007, gli incidenti sul lavoro (secondo stime Inail e Fillea-Cgil) sono stati 915mila di cui 965 mortali. Un terzo di morti appartengono all'edilizia.
Il film prodotto da “I cammelli” dello stesso Segre con la collaborazione del sindacato costruzioni CGIL e il sostegno del Piemonte doc fund sta cercando faticosamente la sua strada per la distribuzione nazionale. Per ora attraverso proiezioni singole in tutta Italia, ancora in attesa di una distribuzione regolare nelle sale e con la speranza di vederlo presto in Rai, in un'intera serata dedicata al tema del lavoro. Info e approfondimenti sul sito www.danielesegre.it.